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Recensione: “The Darkest Star. Il libro di Luc (Origin Vol. 1)” di Jennifer L. Armentrout

Il primo capitolo della nuova saga Origin, spin off della serie Lux, in cui la lotta tra le due razze aliene degli Arum e i Luxen ha modificato definitivamente la vita sulla terra.
Sono trascorsi anni dalla fine del ciclo iniziato con Daemon e Katy e Luc non è più un bambino troppo cresciuto dai modi terrificanti, bensì un ragazzo innaturalmente bello, con tanti demoni da tenere a bada e un futuro avvolto nella nebbia.
Quando Evie Dasher, diciassettenne, lo incontra dopo essere stata catturata in un locale noto come uno dei pochi luoghi in cui gli umani e il Luxen sopravvissuti possono socializzare liberamente, inizialmente lo scambia per un Luxen… ma lui in realtà è molto, molto più potente. La sua crescente attrazione per Luc la trascinerà verso un tradimento che potrebbe distruggere la sua vita, in un mondo di cui aveva sino ad allora solo sentito parlare, un mondo in cui tutto ciò che pensava di sapere sarà smentito.

Buongiorno Fenici, oggi vi parlerò di “The Darkest Star” di Jennifer Armentrout, primo capitolo della serie Origin. Questa trilogia è uno spin-off della saga “Lux”, che è possibile leggere in maniera separata, nonostante ciò, consiglio la lettura della prima serie per avere un quadro completo.

Voglio fare una piccola premessa: ho letto la prima serie quando avevo 17 anni, e la ricordo ancora come fosse ieri. Ero quindi un po’ timorosa nel dovermi approcciare a un romanzo che poteva in qualche modo intaccare questo ricordo, anche solo per la giovane età dei personaggi. Dalle prime pagine però ho capito che questa mia paura era infondata, perché nonostante sia un libro “adolescenziale” è comunque una lettura adattata a tutti, a riprova della bravura dell’autrice.

The Darknest Star è ambientato quattro anni dopo la fine della guerra descritta nella serie madre, una guerra in cui alieni e umani si sono uniti per sconfiggere i ribelli Luxen determinati a impadronirsi della Terra.
Per ovvi motivi, gli umani hanno ormai fatto i conti con la consapevolezza di non essere gli unici ad abitare la Terra; la paura di un’altra guerra, però, ha portato la razza umana a tutelarsi attraverso restrizioni nei confronti di tutti quei poveri Luxen registrati e un’intensa caccia di coloro, invece, che non lo sono.
Nonostante i passi da gigante che l’umanità ha fatto in questi quattro anni, sono ancora illegali le relazioni tra umani e Luxen. L’integrazione, dunque, sembrerebbe ancora lontana, tema che, sono quasi certa, sarà il fulcro dei prossimi libri.


Luc, ormai cresciuto, non è più il bambino inquietante e spaventoso che avevamo conosciuto, bensì un ragazzo di diciannove anni che ne ha passate abbastanza da potersi definire un adulto. Bello in modo innaturale e inarrivabile, è anche il proprietario del Foretoken, un locale rinomato per avere una clientela sia umana che Luxen, luogo in cui i protagonisti si incontreranno.
Nonostante sia cresciuto, però, rimane lo stesso personaggio di cui mi ero innamorata: un po’ arrogante e strafottente, ma dal cuore tenero.
Evie, dal canto suo, a primo impatto potrebbe apparire una creatura timida e spaventata, ma come ogni personaggio nato dalla penna di Jennifer Armentrout, in realtà è una vera tigre e si fa in fretta a dimenticare la prima impressione.

L’attrazione tra i due è istantanea e impossibile da negare. La si percepisce dai loro sguardi, dai loro battibecchi e anche, o forse soprattutto, dai loro silenzi.
In questo primo volume, nonostante la storia d’amore tra i personaggi sia il centro di questo libro, in realtà, nasconde molto di più. Oserei dire che questo romanzo affronti delle tematiche abbastanza attuali e simili a quelle che stiamo vivendo ora, senza addentrarmi in affari politici.

Il suo naso sfiorò il mio e, quando parlò, sentii le sue parole sulle mie labbra. «Quando apro la porta, corri a sinistra. C’è un bagno, lì troverai una finestra che puoi scavalcare. Fai in fretta.»
Un pugno o un calcio colpì la porta nascosta.

«Mi prendi in giro?» chiesi, incredula. «Saremmo potuti scappare dal bagno?»
Tolse la mano dal mio collo. «Be, in quel caso non avremmo avuto questi preziosi momenti da soli.»
Sgranai gli occhi. «Sei un…»
Luc mi baciò.
Un attimo prima ero a un passo dal vomitagli addosso una sfilza di insulti, e quello dopo la sua bocca era contro la mia. Piegò appena la testa Feci una respiro concitato e le mie dita ebbero una specie di spasmo. Il cellulare scivolò a terra con un piccolo tonfo. Solo la punta della sua lingua toccò lamia, scatenando in me brividi di piacere e di panico; poi Luc si scostò.
«Non ti ha baciato un Luxen, Evie.» Le sue labbra sfiorarono ancora le mie. «Ma neppure un umano.»”

Ciò che rende la Armentrout una delle mie scrittrici preferite, è l’accuratezza dei dettagli. Non mi riferisco solo ai personaggi, ma anche alla descrizione del mondo che li circonda. La scrittrice ha, a tutti gli effetti, creato un mondo parallelo al nostro senza tralasciare nessun dettaglio.
Adoro il suo modo di scrivere, ogni capitolo lascia con il fiato sospeso e la voglia (o per quanto riguarda me il bisogno) di leggere di più. È una delle poche scrittrici che riesce ad addormentare la mia parte critica, perché a fine libro non ho nulla da dire se non: FANTASTICO.

È un romanzo a cui non aggiungerei nulla, contiene: amore, passione, amicizia, mistero e azione. Una lettura che si divora e che straconsiglio di leggere. Anche se in realtà consiglio di leggere tutti i suoi libri fantasy (poco di parte eh?!).
Un’altra cosa che ho apprezzato e su cui proprio non posso tacere è stata la presenza di Daemon, per cui a distanza di anni ho ancora una cotta. Spero vivamente, però, di poter incontrare anche Kit-Kat nei prossimi romanzi.

Ad ogni modo, vorrei dirvi di più, ma proprio non posso! È una lettura che va gustata senza spoiler. Perciò, lettrici, ora scappo a leggere il secondo volume così da potervi parlare anche di quello. Buona lettura, a presto.

Luc aprì la bocca e attese un lungo istante prima di parlare.

«Se tornassi indietro, lo rifarei. Rifarei ogni singola cosa, perché l’alternativa sarebbe stata non averti mai più di fronte come adesso… furiosa, ma viva. Viva e così bella che mi fa male guardarti.»
Anche se ogni cellula del mio corpo avrebbe voluto rifiutare le sue parole e la storia che avevo ascoltato quel giorno, capii dalla sua espressione tesa che era sincero.”

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